lunedì 25 aprile 2011

Extreme metal corner: Burzum - Fallen (2011)


Senza addentrarmi in una vera e propria recensione voglio segnalare a chi ancora non avesse avuto l’occasione di ascoltarlo l’ultimo album di Burzum, “Fallen” uscito per Byelobog Production(di proprietà dello stesso Varg Vikernes) in questo 2011.
Per chi non avesse mai sentito nominare Burzum consiglio di informarsi un po’, in quanto tutto è stato detto e non spetta a me raccontare la sua “maledetta” storia.
Basti sapere che il personaggio è fondamentale nella storia non solo del black, ma di tutto il movimento metal.
Dopo la scarcerazione avvenuta il 24 maggio 2009 (egli era infatti detenuto per omicidio dal 1993) Varg Vikernes, aka Burzum, dà alla luce due album nel giro di 2 anni: “Belus” (2010), e quello di cui stiamo trattando, “Fallen”.
Siamo giusto un pochino lontano dai primi (nonché leggendari) lavori del tormentato Conte; i tempi, dopo la parentesti dilatata ambient, ritornato a stabilizzarsi sui ritmi classici del sound di Burzum.
Quello che saltà più all’occhio è l’inserimento di un certo gusto melodico, soprattutto nei riff e negli intermezzi in clean vocals.
Lo scream è sempre quello acido e feroce del Conte, ma l’effetto cambia (in meglio) in quanto il tutto è poggiato su una solida base di riff che in qualche modo rimandano all’operato dei gloriosi Bathory, in termini di suono e uso delle melodie.
Non mancano i momenti puramente black come in “Vanvidd”, ma non risultano altro che essere i meno originali: dopo 20 dalla storica scena norvegese non ci stupiamo più di fronte a blast beats torrenziali e a semplici riff ultra distorti ripetuti all’ossessione.
Dall’altro lato, ovvero dei brani più originali, troviamo la buona “Jeg Faller”, dove il Conte utilizza la voce pulita per un brevissimo ma efficace ritornello.
Interessante è anche “Budstikken” che sebbene i suoi dieci minuti circa di durata si avvicina, se vogliamo, all’operato degli ultimi (immortali, se continuano di questo passo) Darkthrone.
La conclusione spetta a “Til hel og tilbake igjien” (maledetto norvegese!) che conferma l’amore di Varg Vikernes per il genere musicale ambient (purtroppo con modesto risultato, lontano dai lavori solisti di un certo Wongraven!), nel suo caso caratterizzato dall’andamento oscuro ed enigmatico.
Per chi fosse totalmente a digiuno di black metal, genere di cui se si parla lo si fa in negativo, per vari motivi più o meno validi, consiglio questo album per farsi un’idea sommaria delle coordinate di un genere (in questo caso riletto in chiave particolare) per il quale l’amato/odiato Burzum ha dato tanto.
Di gruppi e album storici della scena black metal norvegese spero di riuscire a parlare più avanti, magari dedicando qualche articolo un po’ più approfondito per uno dei generi musicali più controversi di sempre.

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